Il manifesto, sabato 14 dicembre, p.8
Le
ultime immagini di Jang Song Thaek, numero due del regime nordcoreano
epurato per tradimento e condotta lasciva, lo mostrano in manette, a capo
chino, sovrastato da due guardie davanti alla corte militare che lo ha
condannato a morte. Sentenza eseguita immediatamente, ha sottolineato il
comunicato dell'agenzia ufficiale KCNA diffuso ieri. Neanche essere parte della
famiglia che da tre generazioni domina la Corea del Nord ha salvato lo zio del
leader supremo Kim Jong Un. Un'estromissione avvenuta “in maniera pubblica,
insolita e ignominiosa”, ha detto Rosella Ideo, esperta di relazioni
internazionali dell'Asia Orientale, che contattata dal manifesto ha spiegato i
contorni di un'epurazione che mette Kim Jong Un sulla scia della
politica seguita dal nonno Kim Il Sung e dal padre Kim Jong Il.