articolo fattuale andrebbe riscritto con un'analisi
2011-10-31
2010-12-02
ISPI Tavola Rotonda "Coree: una guerra mai finita?"
Il panel dell'incontro: Rosella Ideo, Universita' di Trieste; Stefano Carrer, Il Sole 24 Ore; Antonio Fiori, Universita' di Bologna.
2009-05-26
colloquio con Dr. Rosella Idéo su InfoAut.org
Pyongyang sbatte la portaconflitti globali
[colloquio con Rosella Ideo] La Corea del Nord ha deciso di chiudere la porta. E, con l'ultimo gesto eclatante, ha dimostrato di non aver più intenzione di proseguire i colloqui del tavolo negoziale a sei che ormai da anni ha fatto da camera di compensazione alle provocazioni di Pyongyang. Ne è convinta Rosella Ideo, che insegna Storia politica e diplomatica dell'Asia orientale all'Università degli studi di Trieste. Ideo, che fa parte dell'Osservatorio "Asia Maior", segue da molti anni le vicende coreane ed è suo il saggio introduttivo alla biografia di Kim Jong-il, il "caro leader", uscita nella traduzione italiana per i tipi di ObarraO nel 2005.
Cosa vuole dimostrare Pyongyang con questo ennesimo test?
Direi che è la dimostrazione che ormai Kim Jong-il non ha più alcuna intenzione di sedere al tavolo negoziale, perlomeno nel breve periodo
Ancora la famosa teoria del "rischio calcolato"?
I nordcoreani, e non è la prima volta, hanno deciso di passare dal piano A, ossia dalla ricerca del riconoscimento politico da parte americana - che sia con Clinton, sia con Bush avevano cercato di ottenere - al piano B, espressamente dichiarato nel comunicato diffuso subito dopo il test e che dice che la Corea del Nord ha il dovere di difendersi dal potenziale atomico americano...
Si aspettava qualcosa da Obama?
Quando i coreani si sono resi conto che l'amministrazione Obama non era affatto diversa dalla precedente in termini di ostilità nei confronti di Pyongyang, si è deciso il cambio di tattica
Cosa l'ha provocato?
Le esercitazioni militari congiunte americane e sudcoreane di marzo, di routine per altro. Poi la condanna del Consiglio di sicurezza dell'Onu dopo il test missilistico dell'aprile scorso e infine lo scarso impegno del nuovo inviato speciale americano nell'area. Ma c'è altro
Cosa?
In realtà, dietro a questa ennesima provocazione si può anche intravede una nuova grave crisi interna. Prima di tutto, i nordcoreani temono un'ennesima emergenza di carattere economico e quindi umanitario, anche per via del fatto che Seul, il loro principale donatore fino all'anno scorso, ha deciso di chiudere il flusso dell'aiuto verso Pyongyang. E in secondo luogo c'è la malattia di Kim Jong-il, strettamente connessa al problema della successione. Direi che con questa mossa, Kim Jong-il ha voluto dare una dimostrazione di forza. Non solo verso l'esterno ma anche in chiave interna.
[colloquio con Rosella Ideo] La Corea del Nord ha deciso di chiudere la porta. E, con l'ultimo gesto eclatante, ha dimostrato di non aver più intenzione di proseguire i colloqui del tavolo negoziale a sei che ormai da anni ha fatto da camera di compensazione alle provocazioni di Pyongyang. Ne è convinta Rosella Ideo, che insegna Storia politica e diplomatica dell'Asia orientale all'Università degli studi di Trieste. Ideo, che fa parte dell'Osservatorio "Asia Maior", segue da molti anni le vicende coreane ed è suo il saggio introduttivo alla biografia di Kim Jong-il, il "caro leader", uscita nella traduzione italiana per i tipi di ObarraO nel 2005.
Cosa vuole dimostrare Pyongyang con questo ennesimo test?
Direi che è la dimostrazione che ormai Kim Jong-il non ha più alcuna intenzione di sedere al tavolo negoziale, perlomeno nel breve periodo
Ancora la famosa teoria del "rischio calcolato"?
I nordcoreani, e non è la prima volta, hanno deciso di passare dal piano A, ossia dalla ricerca del riconoscimento politico da parte americana - che sia con Clinton, sia con Bush avevano cercato di ottenere - al piano B, espressamente dichiarato nel comunicato diffuso subito dopo il test e che dice che la Corea del Nord ha il dovere di difendersi dal potenziale atomico americano...
Si aspettava qualcosa da Obama?
Quando i coreani si sono resi conto che l'amministrazione Obama non era affatto diversa dalla precedente in termini di ostilità nei confronti di Pyongyang, si è deciso il cambio di tattica
Cosa l'ha provocato?
Le esercitazioni militari congiunte americane e sudcoreane di marzo, di routine per altro. Poi la condanna del Consiglio di sicurezza dell'Onu dopo il test missilistico dell'aprile scorso e infine lo scarso impegno del nuovo inviato speciale americano nell'area. Ma c'è altro
Cosa?
In realtà, dietro a questa ennesima provocazione si può anche intravede una nuova grave crisi interna. Prima di tutto, i nordcoreani temono un'ennesima emergenza di carattere economico e quindi umanitario, anche per via del fatto che Seul, il loro principale donatore fino all'anno scorso, ha deciso di chiudere il flusso dell'aiuto verso Pyongyang. E in secondo luogo c'è la malattia di Kim Jong-il, strettamente connessa al problema della successione. Direi che con questa mossa, Kim Jong-il ha voluto dare una dimostrazione di forza. Non solo verso l'esterno ma anche in chiave interna.
2009-03-15
Seoul National University - Institute for Peace and Unification Studies
The Future of North Korean and Global Cooperation
IPUS and Embassy of Canada co-hosted an international conference titled "The Future of North Korean and Global Cooperation" on March 13, 2009 at the Sapphire Ball Room of Lotte Hotel, Seoul. This conference supported by the Embassy of Australia, Great Britain, and Italy, scholars from Korea, Canada, Russia, Italy, Australia, Great Britain, and United States participated. The conference was simultaneously interpreted into Korean and English, and more than 400 audience joined, showing exceptional attention.
The 2nd session, Global Assistance in North Korea's economic development, was moderated by Professor Kim Byung Yeon (SNU) and Professor Rosella Ideo (Trieste University), Professor Zang Hyoung Soo (Hanyang University), and Dr. Peter Hayes (Director, Nautilus Institute for Security and Sustainable Development) discussed the how the role EU and non-party members of 6-Party talks can influence North Korea's economic development. Dr. Walter Klitz (Country Representative, Friedrich Naumann Foundation) and Suh Doo Hyun (Director, DPRK Economic Analysis Team, MOU) further discussed the issue as debaters.
On concluding the conference, director Park Myoung Kyu thanked the participants for making a successful conference and asked for regular conferences with Peace Studies and North Korean specialists to promote unification studies.
IPUS and Embassy of Canada co-hosted an international conference titled "The Future of North Korean and Global Cooperation" on March 13, 2009 at the Sapphire Ball Room of Lotte Hotel, Seoul. This conference supported by the Embassy of Australia, Great Britain, and Italy, scholars from Korea, Canada, Russia, Italy, Australia, Great Britain, and United States participated. The conference was simultaneously interpreted into Korean and English, and more than 400 audience joined, showing exceptional attention.
The 2nd session, Global Assistance in North Korea's economic development, was moderated by Professor Kim Byung Yeon (SNU) and Professor Rosella Ideo (Trieste University), Professor Zang Hyoung Soo (Hanyang University), and Dr. Peter Hayes (Director, Nautilus Institute for Security and Sustainable Development) discussed the how the role EU and non-party members of 6-Party talks can influence North Korea's economic development. Dr. Walter Klitz (Country Representative, Friedrich Naumann Foundation) and Suh Doo Hyun (Director, DPRK Economic Analysis Team, MOU) further discussed the issue as debaters.
On concluding the conference, director Park Myoung Kyu thanked the participants for making a successful conference and asked for regular conferences with Peace Studies and North Korean specialists to promote unification studies.
2007-07-29
Rosella Idéo su Radio Radicale.it
In qualità di Docente di Storia politica e diplomatica dell’Asia orientale all’Università degli Studi di Trieste
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ASIA,
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